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55° Trofeo Gennaro Sora

Schilpario 13 marzo 2011

Classifica Ufficiale




La storia del Gruppo


Fondato nel 1949 da Milesi Domenico che ne diventa primo Capogruppo, è l’orgoglio di tutti gli Alpini che finalmente hanno motivo di raggrupparsi, esprimersi e rappresentare Roncobello soprattutto nello sport. Vincendo consecutivamente negli anni 1955-56-57 tre edizioni del Trofeo Gennaro Sora con Milesi Filippo, Milesi Umberto, Milesi Similante, il Gruppo pur diventando definitivamente possessore del Trofeo, con spirito generoso e altruistico lo rimette in palio. Come ringraziamento a questo esemplare ed ammirevole gesto, l’allora consigliere Sezionale “Vedovati” offre al Gruppo Alpini di Roncobello il gagliardetto che viene inaugurato nel 1958 da Milesi Gianni che nel frattempo era diventato Capogruppo. Tale carica venne successivamente ricoperta da Emilio Milesi e dal 1960 al 1971 da Ludovico Milesi. Nel 1972 entra prepotentemente un giovane e una figura che rivoluzionerà e darà al Gruppo una nuova e entusiasmante impronta. E’ Valerio Milesi che come Capogruppo predispone e lo coordina per molti anni in attività sociali e sportive di notevole interesse. Chi, in Alta Valle Brembana non ricorda il Valerio che si faceva grande con i suoi Alpini, che li scorazzava in lungo e in largo per la bergamasca, che faceva entusiasmare, che era capace di gesti sorprendenti ed eccezionali e talvolta emozionarsi come un bambino ma sempre orgoglioso, fiero per quel Cappello che portava, divenuto parte del suo spirito e della sua vita. Valerio fu anche tra i promotori del trofeo Nikolajewka e per tanti anni instancabile organizzatore sportivo della manifestazione. Gli venne affidato per molti anni anche l’incarico di coordinatore della zona est dell’Alta Valle e per questo suo prezioso impegno, la Sezione ANA di Bergamo lo propose per l’onorificenza di “Cavaliere della Repubblica”, successivamente assegnatogli. Il Gruppo Alpini di Roncobello si è distinto in Alta Valle soprattutto per l’impegno sportivo e ne sono prova le innumerevoli vittorie delle quali elenchiamo le più importanti. Vincitore ancora negli anni 1958-59 del Trofeo Sora. Soprattutto entusiasmante nel 1958 la vincita del Campionato Italiano Alpini di pattuglia ad Asiago con Milesi Filippo, Milesi Umberto e Milesi Similante Mario. Con gli atleti Gervasoni Silvio, Milesi Silvio, Milesi Valerio, Milesi Osvaldo, Carletti Emilio fu ancora vincitore del Trofeo Sora negli anni 1967- 1975-1976. Nel 1972 fu vincitore assoluto dei campionati Italiani Alpini con Gervasoni Silvio. Nel 1975 fu l’unico Gruppo che nello stesso anno vinse sia il Trofeo Sora che il Trofeo Nikolajewka. Nel 1981 venne assegnata al Gruppo Alpini Alta Valle l’organizzazione dei campionati Nazionali e di conseguenza sospeso il Trofeo Nikolajewka. Il Gruppo Alpini di Roncobello si fece allora promotore e organizzò a Bordogna il tradizionale raduno alpino. Nel 1993 sempre il Gruppo richiese lo svolgimento della manifestazione alpina abbinata al secondo ciclo, anche se purtroppo la gara sportiva fu annullata per mancanza di neve, la manifestazione si svolse in ugual modo e egregiamente organizzata dall’impareggiabile Valerio Milesi. Dal 1993 assume l’incarico di Capogruppo il Socio Gervasoni Alberto facendo partecipe tutto il Gruppo in diverse iniziative sociali. La prima e importantissima è la realizzazione della tanto desiderata Sede dopo un faticoso e difficile recupero di una vecchia casera. Altrettanto dispendioso è il lavoro di recupero e ristrutturazione della cascina in località Grumello, data in affitto gratuito dal Comune. Dopo mesi di lavoro fu resa abitabile, accogliente e quindi a disposizione gratuitamente della popolazione e delle Associazioni di Roncobello. Altro difficoltoso, oneroso impegno, Alberto Gervasoni lo dedica nella realizzazione dell’Oasi Alpina nella bellissima cornice della diga di Capovalle dove nello stesso tempo rievoca il vecchio lavoro dei carbonai “ol poiat” ricavando il carbone da una catasta di legna sapientemente predisposta e ricoperta con terra setacciata. Questa Oasi soprattutto nei mesi estivi, è frequentata da molti villeggianti che possono usufruire dei servizi di tavoli e panche per pic-nic, per riposare all’ombra di una verde e rigogliosa pineta e refrigerarsi nel ruscello dove scorre un’acqua limpida, fresca e rigenerante. Altro impegno di Alberto è la ristrutturazione della Cappelletta della S.S. Trinità, affidata ai Soci del Gruppo, dove tutti gli anni nel mese di luglio vi trascorrono una giornata di festa con gli amici di Lenna. Nel febbraio 2008 il Gruppo organizza il Trofeo Nikolajewka, ormai giunto al terzo ciclo. Nel mese di agosto invece, il Gruppo festeggia come ormai tradizione da anni il particolare incontro con gli Alpini di Mozzo nella suggestiva cornice del laghetto di Pietra Quadra con la S. Messa alla Madonnina degli Alpini. Il Gruppo Alpini di Roncobello con “Carlo” il suo nuovo Capogruppo, ora è ancora più numeroso e conta 55 Alpini e 12 Amici. Questa è la storia del nostro Gruppo, se sei disponibile, se hai voglia di continuare nel nostro infaticabile impegno, se hai voglia di rinnovare la nostra particolare e straordinaria tradizione, di condividere amicizia, fatica e sincerità ti aspettiamo a braccia aperte.



Ricordi di un Reduce di Russia:
Basilio Gervasoni classe 1917
 
Nel luglio1942 sono partito per la Russia. Abbiamo fatto 14 giorni di treno, siamo scesi a Stalino e abbiamo raggiunto il fronte a piedi, con lo zaino sulle spalle, con marce di 55-60 chilometri al giorno. Sul fronte eravamo in postazione avanzata, di notte uscivamo di pattuglia per esplorare la zona nemica. Di giorno scavavamo i rifugi sotto terra perché il freddo era intenso. I Russi, pur essendo molto poveri, ci aiutavano, vedevamo solo donne, bambini ed anziani, gli uomini erano al fronte. Per il cibo, non c'era da lamentarsi, mangiavamo pastasciutta, carne bollita, tre panini al giorno, poi ridotti a uno, avevamo le gallette che erano molto buone e delle scatolette di carne. Durante il mese di ottobre già nevicava, tanti giorni non si vedevano i fiocchi di neve ma tante stelline di ghiaccio. Poi iniziò la ritirata. Era il 16 gennaio 1943, già da un mese eravamo accerchiati senza saperlo. Mi ricordo bene questo giorno perché ricevetti l'ultimo rancio, poi fino al 7 febbraio più niente. Arrivò l'ordine di abbandonare tutto e di riempire lo zaino di munizioni. Abbiamo cominciato così la ritirata, la prima battaglia l'abbiamo avuta a Podgornoe, poi è stato un continuo combattimento, abbiamo rotto undici accerchiamenti. Si camminava sempre, si combatteva, il freddo era di 40-45° sotto zero. Molti muli erano morti di fame e di freddo. Eravamo una moltitudine di soldati, era difficile ritrovare i propri compagni. Ci sono stati moltissimi morti per la fame e il freddo, si vedevano soldati fermi nella neve, si cercava di scuoterli, ma erano morti congelati. Si cercava cibo in ogni posto, ma non ce n'era. Il 26 gennaio 1943 ci fu il combattimento di Nikolajewka, era una pioggia di pallottole; mi ricordo che prima del paese c'era un bosco con le piante tranciate dalle mitragliatrici. I Russi sparavano con le Katiusce (48 colpi) e con i Parabellum (72 colpi). Il freddo era intenso, si era fortunati ad avere una coperta, la si faceva a strisce e ci si avvolgeva i piedi. Non si riusciva più a togliersi le scarpe, neppure stando vicino al fuoco, i piedi si congelavano, ma bisognava camminare sempre, chi si fermava era perduto per sempre. Ho camminato due giorni interi con un piede congelato, mi ha visto un soldato e mi ha caricato su una slitta: era Giuseppe Gervasoni di Baresi. Sono stato portato a Karkov in un ospedale e poi in Polonia. Voglio ricordare alcuni roncobellesi che erano con me in Russia. C'era il Sandro di Piccarelli, il Simone Milesi di Capovalle, Giosuè Milesi, rimasto in Russia. Poi Milesi Luigi della Costa, poi il Martino, morto sepolto da una valanga alcuni anni fa. Mi ricordo anche di aver visto, verso la fine di dicembre, due zii della maestra Silvana Cattaneo, poi risultati dispersi. Sono arrivato in Italia con un treno ospedale, il viaggio è durato circa 10 giorni, mi hanno mandato all'ospedale di Arezzo dove mi è stato amputato parzialmente un piede. Finalmente il giovedì Santo del 1943 sono tornato a Roncobello. La guerra è stata molto lunga e dura. È meglio non ricordare e augurarsi che non succeda più.

Tralcio di una intervista fatta l'11 dicembre 1992 dagli alunni della scuola elementare di Roncobello con la maestra Silvana Cattaneo.

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